Critiche

Stuart Scott (2014)
Compositore, insegnante di musica e scrittore
Con l’uscita di questo disco, Boris Bekhterev completa il suo ciclo delle sonate di Skrjabin per Camerata Tokyo: di tutte e tre le opere presenti in questo CD ci fornisce una lettura attentamente ponderata e fantasiosa.

Sonata n. 3 Op. 23 … Esistono pochi pianisti in grado di cogliere l’essenza di questa sonata tanto quanto Bekhterev. Vi è dramma, luce, ombra e una colorata delicatezza nella sua esecuzione, con una costante attenzione al mutare degli stati d’animo. Il secondo movimento (allegretto) esplora un’ampia gamma di idee in un breve lasso di tempo, il che richiede all’interprete una grande flessibilità …

Sonata n. 4 Op. 30 … In questa registrazione, il prologo, nel quale sono enunciati i motivi principali, è pervaso da una meravigliosa quiete onirica e Bekhterev rivela delicate tessiture ricche di sfumature. Attraverso lotta e azione nel movimento propriamente detto, le aspirazioni del prologo si trasformano in fulgore trionfale nella coda. Il modo in cui Bekhterev affronta questo movimento lo distingue dagli altri artisti in quanto lascia spazio al contenuto lirico mantenendo l’intero movimento brillante ma senza fretta …

La quinta sonata (Op. 53) … È forse in questa sonata più che nelle altre di questo disco che Bekhterev rivela la sua grande affinità con la musica di Skrjabin. Ancora una volta Bekhterev mostra la sua maestria nel costruire la tensione per tutta la lunghezza del brano, raggiungendo con naturalezza quel climax estatico e radioso nella coda che, per Skrjabin, era diventata una caratteristica così rilevante.
Tuttavia, è nella sezione dello sviluppo che si odono momenti di pianismo eccezionale. Boris Bekhterev ben risponde all’elemento poetico di Skrjabin e, allo stesso tempo, coglie l’inclinazione del suo pensiero filosofico. Plasma la linea melodica con fare eloquente e raffinato e dimostra la sua capacità di svelare frasi intime in modo controllato e concentrato, coinvolgendo l’ascoltatore nel processo di pensiero. Anche il fraseggio trae vantaggio da un’intelligente valutazione di velocità e buona scelta timbrica, poiché lascia a ogni frase melodica il tempo di parlare e respirare come unità vivente dell’insieme. La costruzione della sonata è resa evidente da un uso preciso del pedale e tutti gli spostamenti armonici sono compresi senza sforzo dall’ascoltatore. Non c’è spazio qui per quel mare torbido che si incontra così spesso in altre esecuzioni.

… Gli otto brani trascritti per flauto e pianoforte da Boris Bekhterev che completano il disco sono registrati per la prima volta qui sotto il titolo collettivo di “Scriabiniana”. La bravura del trascrittore è evidente nella trasparenza delle tessiture create e nell’unione dei due strumenti in un obiettivo comune.
Il flautista Mario Ancillotti, che in passato ha condiviso con l’altrettanto famoso Severino Gazzelloni il ruolo di primo flauto dell’Orchestra RAI a Roma, produce il suono fluido che da lui ci si attende.

Il suono inciso su questo disco è ben presente ed equilibrato. Per coloro che non hanno ancora familiarità con la musica di Skrjabin questo disco offre un ottimo punto di partenza. È altamente raccomandato.

Stuart Scott (2013)
Compositore, insegnante di musica e scrittore
Boris Bekhterev continua la sua importante ricerca sulla musica per pianoforte di Skrjabin con questa registrazione di qualità dell’integrale degli studi per Camerata Tokyo.

… le opere sono presentate in ordine cronologico, a partire dal noto Studio Op. 2 n. 1 in do diesis minore. Dando prova di una delle sue grandi qualità di interprete, l’interpretazione espressiva di Bekhterev coinvolge immediatamente l’ascoltatore.

… Nei 12 Studi Op. 8 Bekhterev esprime un’ampia varietà di stati d’animo e una grande unità.

… N. 12 in re diesis minore, recante l’indicazione “patetico”. Il suo vero carattere viene talvolta dimenticato e presentato unicamente in favore di un’ostentazione di virtuosismo. Non qui, dove Bekhterev ci mostra la vera natura del pezzo attraverso un alto grado di controllo della massa sonora. Nell’intera serie, il pianista interpreta al meglio lo stato d’animo di ogni studio, in particolare nella volante levità del n. 5 e nel sommesso colore scuro del n. 11, senza mai perdere di vista il disegno collettivo dell’intera serie.

L’uso dell’armonia e del ritmo di Skrjabin diventa più complesso nella serie Op. 42 …

Il n. 5 in do diesis minore è il pezzo più famoso di questa serie … Una buona scelta di tempo, un uso attento del pedale e una sonorità controllata da Bekhterev assicurano un’ottima esecuzione senza sfocatura dei dettagli. Il suo tocco delicato si coglie chiaramente nel n. 3, dove la linea melodica è composta interamente da trilli, ma anche nelle figure in semicroma del n. 8. Si può confidare sul fatto che Boris Bekhterev sia in grado di valorizzare le linee melodiche in ognuno di questi pezzi, con un tocco che gli permette sempre di respirare naturalmente e comunicare con efficacia.

… Tre studi Op. 65 ... Le corse cromatiche di none nel primo pezzo, tanto più difficili in quanto recanti l’indicazione “pianissimo”, producono nell’esecuzione di Bekhterev l’energia nervosa di una fiamma tremolante. Le settime nel pezzo centrale disegnano un clima molto poetico, mentre le quinte – un intervallo insolito per Skrjabin - danzano e scintillano nel terzo e ultimo pezzo. Tutti e tre questi studi traggono enorme beneficio dall’articolazione chiara e l’uso intelligente del pedale di Bekhterev.

Alcune eccellenti esecuzioni di studi selezionati sono apparse in registrazioni del passato … Tuttavia il confronto con altre registrazioni degli studi completi non ha molto senso giacché la musica di Skrjabin permette interpretazioni molto personali e varie. Si tratta piuttosto di quale interpretazione sia in grado di coinvolgere l’ascoltatore nell’esecuzione e, allo stesso tempo, di rivelare l’essenza del pensiero del compositore. Secondo me, la registrazione di Boris Bekhterev fa proprio questo e l’ascolto ripetuto non fa che confermarne la qualità. Bekhterev ha realizzato una visione unica e coerente degli studi completi.

CD Classica
Riccardo Risaliti
... Boris Bekhterev suona con liricissima semplicità, lontana dalla retorica arzigogolata di certi illustri interpreti russi ... prevale il lirismo olimpico, la calma serena e consolatrice del saggio. Una lezione per tanti giovani pianisti dai modi sgarbati ed agressivi...

The Classic Voice
Luca Chierici sul CD Tchaikovsky and Skrjabin Sonatas
… Bekhterev è un grande artista, perfetto nel seguire il compositore nella sua visione trionfale ... con perizia, quasi con complicità rispetto al mondo eroico ... e contribuisce a rendere questo disco prezioso.

American Record Guide
John Bell Young
… Abbiamo a che fare con un pianista nel pieno della sua maturità artistica, emotivamente unito a sé stesso e alla musica. Si sente a proprio agio in una tessitura pianistica dove la filigrana melismatica si dipana senza fatica, dove enormi blocchi di suoni spazzano il terreno musicale con trasparenza ... Boris Bekhterev padroneggia l’irresistibile e ariosa tecnica per superare anche le più immani difficoltà con estrema noncuranza. Ma nel momento in cui si sposa con una vivida immaginazione e una sesibilità poetica, la tecnica diventa invisibile quando la musica prende forma...

American Record Guide
John Bell Young, sul CD Éclatant, Lumineux
A giudicare dalle esecuzioni magnifiche, colte e deliziosamente idiomatiche registrate qui, Bekhterev si afferma come uno dei più grandi interpreti skrjabiniani di tutti i tempi.

Stuart Scott
Compositore, insegnante di musica e scrittore sul CD Eclatant, Lumineux
Il CD è prodotto molto bene e l’ascoltatore resta coinvolto e concentrato per l’intera esecuzione. Secondo me, il Suo modo di suonare possiede tutti i requisiti skrjabiniani necessari: voci chiare in tutte le parti, un uso eccellente del pedale e qualche rubato ben pensato. Lei ha prodotto interpretazioni che trasmettono il mondo sonoro unico di Skrjabin così come me lo immagino io. Conosco molte interpretazioni della musica di Skrjabin, tra cui Sofronitskij, Neuhaus, Richter, Horovic, Kastelskij e altri, ma ho sentito raramente esecuzioni così soddisfacenti dei due Poème Op. 69, del Poème-Nocturne e di Vers la flamme. Lei ha reso un servizio enorme a Skrjabin e deve aver suscitato molta ammirazione per il Suo modo di suonare grazie a questa registrazione.

Gennady M. Tzipin
Critico musicale russo
Mi ha fatto molto piacere ascoltare il Suo CD di Medtner. La Sua esecuzione mi ha rivelato molte bellezze diverse di questa musica di cui, forse, prima non ero consapevole. Lei suona Medtner, così come Rachmaninov e Skrjabin, in modo molto russo, con il giusto calore dell’anima, la sincerità e lo scoppio virtuosistico che sono davvero necessari per questa musica.

Gennady M. Tzipin
Critico musicale russo
Come al solito è stato un immenso piacere per me ascoltare la Sua nuova opera. Penso che non sia esagerato dire che, per quanto riguarda l’interpretazione di compositori russi quali Skrjabin, Rachmaninov e Medtner, non ci sono molti musicisti al giorno d’oggi che possano essere considerati Suoi concorrenti artistici.

New York Post - USA
Robert Kimball
Boris Bekhterev, magnificamente dotato.

The New York Times - USA
John Rockwell
Il programma è stato accompagnato in modo preciso dal pianismo complementare di Boris Bekhterev.

Sovetskoe Iskusstvo - Russia
A. Nikolaeva
Nell’esecuzione del pianista Boris Bekhterev si trova quanto oggi non esiste più, ossia gli elementi del fare musica. Pare che in questo naturale rapporto con la musica, nel carattere organico della sua trasmissione (sembra che il pianista suoni la “sua” musica) si trovi una particolare influenza della sua interpretazione che fà attirare a sé il pubblico. Emergono inoltre la cura e la delicatezza nel rapporto con la musica.
La chiarezza e la semplicità dell’esecuzione del pianista non sono semplificazioni volute, bensì capacità di percepire la verità, costituendo in lui pensieri etici.
... fascino per la verità, ecco come si può chiamare il sentimento che sorge dalle sue interpretazioni di Mozart, Schumann e, naturalmente, Chopin, il compositore che, probabilmente, è più vicino al pianista.

Il Resto del Carlino - Italy
Federico Gerberoglio
La sua eccezionale verve, la sua consumatissima abilità strumentale, il suo temperamento, hanno letteralmente galvanizzato il foltissimo pubblico presente nella chiesa pomposiana, pubblico che alla fine del concerto si è levato in piedi per tributare il meritato omaggio a questo artista, che poi ha concesso ben tre bis.

Der Tagsspiegel - Germany
Walter Kempfer
Fra i musicisti russi che abbiamo sentito negli ultimi anni sui palcoscenici di Berlino, il pianista Boris Bekhterev rappresenta un avvenimento pieno di fascino particolare. La sua comparsa sul palcoscenico, nobile, quasi aristocratica, è in perfetta armonia con il suo rifiuto di esprimersi in modo esibizionista.
... Nell’adagio (Sonata in re minore op. 31 n. 2 di Beethoven) ha dato un’altisima prova della sua maestria raggiungendo un’intensità interna e spirituale ed esprimendo sentimenti lirici di gran fervore, incantando così il pubblico.
Le due mazurche preziose dell’op. 63 e una grande polonaise in fa diesis minore hanno lasciato l’impressione di una interpretazione veramente chopiniana.

Allmusic (2007)
Blair Sanderson
La complessità della musica di Skrjabin richiede un interprete lucido e Boris Bekhterev è uno dei più brillanti esecutori di quest’opera […]. La riproduzione restituita da Camerata Tokyo è pulita e chiara, con una risonanza e una profondità sufficienti a cogliere i colori scintillanti e il calore vibrante dell’eccezionale esecuzione di Bekhterev.

Allmusic (2007)
Blair Sanderson
Dal momento che è stato uno specialista di Skrjabin sin dagli anni ’70, Bekhterev suona la musica con la massima affinità e passione e gli ascoltatori possono essere certi che queste fluide interpretazioni sono rese nel vero spirito del visionario russo, senza l’eccessiva torbidezza o ampollosità che a volte hanno afflitto questa musica. Al contrario, il tocco di Bekhterev è cristallino e le sue tessiture sono diafane così, anche quando le armonie sono al massimo del loro spessore, come nella sinistra Sonata n. 6, o gli attacchi sono brucianti, come negli iridescenti cluster della Sonata n. 10, la musica non è mai confusa o incoerente. Anche l’audio di Camerata Tokyo è trasparente, con un senso della scena acustica sufficiente a lasciare all’esecuzione di Bekhterev una presenza fisica credibile e una risonanza realistica.

Record Geijutsu (January 2011)
Jiro Hamada
Anche questo album è dedicato a Skrjabin, pur se è insolito trovare una compilation delle mazurche di Skrjabin, brani non spesso eseguiti […] Bekhterev si accosta al dolce lirismo di questi brani docilmente e senza discordia, suonandoli generalmente con l’intento di trasmettere ciò che hanno da dire e impreziosendoli di toni caldi. Durante l’ascolto, mi sono di nuovo sovvenuto di quanto siano avvincenti le mazurche di Skrjabin e quanto costituiscano una classe a sé stante. Questo è un disco magnifico che vale davvero la pena di ascoltare.

Stuart Scott (2010)
Compositore, insegnante di musica e scrittore
Boris Bekhterev non è estraneo al mondo musicale di Skrjabin poiché ha già registrato con grande successo le sonate e un gran numero di pezzi minori. In questo CD di mazurche presenta con consumata abilità gli stati d’animo in continua evoluzione della serie Op. 3 e le voci della scrittura contrappuntistica sono ben delineate nel n. 4 (mi maggiore).

Le nove mazurche Op. 25 mostrano un’apprezzabile evoluzione verso il suo stile musicale successivo. Nel n. 4 (mi maggiore), Bekhterev si pone dietro al contenuto emotivo per svelare idee interiori e sfrutta al meglio i pregevoli elementi armonici e le incantevoli modulazioni del n. 10 (mi bemolle minore).

Nel corso di tutta questa registrazione, Boris Bekhterev mostra la sua capacità di coinvolgere l’ascoltatore nella sua performance creando la tensione necessaria attraverso un approccio congeniale ai numerosi cambiamenti di umore, mentre nel contempo rivela il contenuto poetico ed emotivo dei brani in modo del tutto naturale. La sua attenzione all’equilibrio e al fraseggio, insieme a un rubato ben dosato, danno vita a esecuzioni raffinate e poetiche.
La naturale affinità e la comprensione di Skrjabin da parte di Boris Bekhterev traspaiono in ogni brano di questo CD. Altamente raccomandato.

Stuart Scott (2011)
Compositore, insegnante di musica e scrittore
La recente registrazione di Boris Bekhterev degli Improvvisi completi e altri pezzi giovanili di Skrjabin porta la sua vasta ricerca sulla musica per pianoforte del compositore più prossima al completamento. Anche se pubblicate come dischi distinti piuttosto che come cofanetto, queste registrazioni, se considerate nel loro insieme, mostrano un pianista dotato di intuito e comprensione, e lo consacrano come uno dei migliori interpreti di Skrjabin del tempo presente.

Bekhterev sembra saper scegliere intuitivamente i tempi giusti per tutte le sue esecuzioni e, nel caso della Polonaise Op. 21, il tempo da lui adottato contribuisce a far emergere il carattere eroico dell’opera. Una scelta di tocco ben definita concede all’ampio tema il tempo di respirare con peculiare dignità.

Gli Improvvisi risalgono al 1889-1895 e i cambiamenti armonici, ritmici e di umore richiesti sono gestiti con attenzione dal pianista che riesce a cogliere bene l’intimità di questi brevi brani. I sempre popolari pezzi per mano sinistra Op. 9 godono di una lettura fluida e poetica, ben restituita dal suono del pianoforte registrato da Camerata Tokyo.